Perché una pianta usata da migliaia di anni e presente nella farmacopea occidentale del XIX secolo, continua ad essere il bersaglio preferito dalla repressione proibizionista? A questa imbarazzante questione risponde il puntuale lavoro di Zimmer e Morgan, attraverso una ricca rassegna della letteratura scientifica circa le asserzioni sulla pericolosità della marijuana, e mettendo in luce le scorciatoie dialettiche usate da istituzioni quali il National Institute on Drug Abuse, finanziate dal governo americano, che invece di assolvere ad un ruolo scientifico hanno sposato la propaganda della “guerra alla droga”.
Rifiutando la logica di forzare i dati per fomentare l’allarmismo, e partendo dall’assunto scientificamente inoppugnabile che la valutazione della “tossicità” delle cosiddette “droghe” non può essere assoluta, ecco un volume che potrà rivelarsi strumento utile per chi opera nel campo delle droghe e della tossicodipendenza.
Il volume è arricchito da un saggio conclusivo di Grazia Zuffa che presenta le più recenti revisioni scientifiche e i rapporti internazionali che, negli ultimi cinque anni, hanno suffragato le tesi di Zimmer e Morgan; segue una ricca bibliografia che costituisce un riferimento indispensabile per gli studiosi che vogliano approfondire la conoscenza degli effetti della cannabis.
MARIJUANA
I miti e i fatti
di Lynn Zimmer e
John P. Morgan
Introduzione di Franco Corleone
Con un saggio conclusivo di Grazia Zuffa
Vallecchi
288 pagine
19,00 euro
ISBN 88-8427-017-0
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