Forum Droghe ha avviato da quasi 15 anni, a fianco dell’attività politico-sociale propria dell’associazione, una serie di progetti di ricerca finanziati da alcune regioni e enti locali italiani. Più recentamente l’associazione è stata anche coinvolta attraverso un network di soggetti europei, nella progettazione e esecuzione di una ricerca finanziata dall’Unione Europea.
La scelta di Forum Droghe di destinare maggiori energie, competenze e impegno nella ricerca è andata crescendo negli anni, e oggi è uno dei campi di maggior investimento dell’associazione. Si tratta di una ricerca fortemente ancorata a prospettive di azione e cambiamento, e caratterizzata da uno sguardo indipendente e critico sui fenomeni del consumo e sulle loro rappresentazioni dominanti: solo un’ ottica “ingenua”, direbbero gli antropologi, cioè capace di discutere alla radice prima di tutto e in modo propedeutico alla ricerca stessa paradigmi, sguardi e descrizioni dominanti può portare a osservazioni e conoscenze innovative. La ricerca sui consumi in Italia, infatti, sembra troppo spesso ruotare attorno a se stessa, producendo “conferme” dei propri assunti senza significativi spiazzamenti capaci di approfondire conoscenze e aprire nuove prospettive di azione. Una delle ragioni di questa avvitata autoreferenzialità è la difficoltà della ricerca di forzare i confini imposti dal paradigma dell’addiction per gettare uno sguardo sul fenomeno nella sua complessità culturale, sociale e psicosociale: solo così la ricerca può aprire prospettive ad un’azione centrata non solo sulla sostanza e la sua azione biopsichica sul singolo consumatore, ma finalmente basata sull’intreccio complesso con i contesti e con le diverse soggettività e intenzionalità dei consumatori stessi, visti come attori sociali. La ricerca proposta da Forum Droghe è pertanto una ricerca qualitativa, soprattutto attenta ai mondi del consumo nella loro pluralità di stili, soggettività e culture e, insieme, ai contesti – sociali, normativi, politici – come fattori determinanti dell’evoluzione del fenomeno stesso.
Tre filoni di ricerca, ad oggi, hanno provato a rispondere a queste esigenze di conoscenza.
Il primo ha voluto indagare come socialmente viene costruito il fenomeno-droga, nella direzione di sviluppare un discorso critico su stereotipi e luoghi comuni che, come una profezia che si auto avvera, riproducono contesti sociali di stigmatizzazione e danno: vanno in questa direzione le ricerche sulle rappresentazioni sociali e ad opera dei mass media, e sui processi di stigmatizzazione subiti dai lavoratori consumatori di droghe.
Un secondo ambito è quello degli stili di consumo che “sfuggono” ai servizi e ai percorsi di istituzionalizzazione e che, al contrario, si basano su processi sociali e culturali di regolazione: riguardano paradossalmente la maggioranza dei consumatori ma non hanno spazio e visibilità nella ricerca e, pertanto, nelle politiche, in cui continua a dominare lì’approccio “malattia”. Appartengono a questo filone i diversi percorsi di ricerca sui consumi controllati / non controllati di cocaina, che hanno gettato luce tanto sulle strategie individuali quanto sui fattori di contesto quanto, ancora, sui servizi e le loro modalità operative. A questi filone è andata ancorandosi una più incisiva presenza dell’associazione in ambito europeo, in reti e progetti comunitari all’interno dei quali questo apporto di ricerca innovativa trova spazio e eco.
Un terzo filone riguarda lo studio sull’impatto delle politiche nazionali in materia di droghe, un ambito questo davvero negletto in Italia, dove le scelte politiche non si valutano a livello istituzionale e il dibattito nel merito continua ad essere ideologico e strumentale. Forum Droghe, con l’apporto di altre realtà indipendenti, da anni persegue l’obiettivo di evidenziare – sulla base di dati da fonti istituzionali – i risultati della normativa penale vigente (legge Fini Giovanardi) mettendone in evidenza gli effetti di inefficacia, impatto e massimizzazione del danno. Ogni anno la ricerca viene pubblicizzata e diffusa attraverso la pubblicazione delle diverse edizioni del “Libro bianco sulla legge Fini Giovanardi”. Anche questa ricerca ha trovato forti connessioni a livello europeo, portando la voce italiana in progetti e reti di advocacy per una riforma globale delle normative.
Caratteristiche comuni a i tutti filoni di ricerca sono le sinergie con altre realtà associative e con alcuni dei servizi pubblici e privati che operano nel settore, nell’ottica della valorizzazione dei diversi punti di osservazione e delle competenze specifiche; e le modalità – sia metodologiche che di approccio – della ricerca qualitativa svolta, che privilegia la voce dei protagonisti, dei consumatori, e costruisce con loro una relazione di scambio.
Attività di ricerca
- Ricerca – intervento per la valutazione del livello di soddisfazione degli utenti nei Sert, progetto finanziato dalla regione Toscana sul fondo nazionale antidroga, attuato dall’azienda Usl 10 di Firenze e da Forum droghe (anno 2000-01 e 2001-2) (responsabile scientifico: prof. Patrizia Meringolo, università di Firenze)
- Ricerca sull’immagine delle droghe nella stampa della regione Emilia Romagna, progetto finanziato dalla regione Emilia – Romagna (anno 2004) (responsabile scientifico: prof. Piero Ignazi, università di Bologna).
Scarica in formato pdf. - Ricerca qualitativa sulla “normalizzazione” dei lavoratori in trattamento presso i Sert, progetto finanziato dalla Cgil nazionale, dipartimento Welfare, (anno 2005) (responsabile scientifico: Prof. Grazia Zuffa e prof.Patrizia Meringolo, università di Firenze). Vai all’introduzione. Scarica in formato pdf.
- Il tema Droghe e Dipendenze nella trattazione della stampa quotidiana da Giugno 2005 ad Aprile 2006. Ricerca finanziata dal Ministero della Salute attraverso il Comune di Livorno, ente promotore. Scarica in formato pdf..
- Ricerca sull’immagine delle droghe nella stampa della regione Emilia Romagna, progetto finanziato dalla regione Emilia-Romagna (anno 2007) (responsabile scientifico: prof. Piero Ignazi, università di Bologna).
Scarica in formato pdf. - NADPI – New Approaches in Drug Policy & Interventions (European Commission, JUST/2011/2012) Forum Droghe, negli anni 2013-2014, è partner del progetto europeo coordinato da TransNational Institute (TNI, Olanda) – con la partnership di De Diogenis Association (Grecia), International Drug Policy Consortium (IDPC, Regno Unito). Nel suo complesso, il progetto NADPI ha come finalità quella di proporre – sulla base del confronto tra esperti, ricercatori, operatori e consumatori – innovazioni nel campo delle politiche e delle pratiche inerenti il consumo di sostanze (cocaina e stimolanti soprattutto), secondo un approccio di riduzione del danno e limitazione dei rischi. Vai alla presentazione.
- Il percorso di ricerca sui consumi di droghe nei setting naturali (2009-2014). Le ricerche di Forum Droghe sui consumatori di sostanze, in particolare cocaina, nei setting naturali, in collaborazione con CTCA e l’Università di Firenze, col sostegno della Regione Toscana. Vai alla presentazione.
- Dalla ricerca sui consumi nei setting naturali agli interventi nei servizi: il nuovo modello di autoregolazione (2011-2013). Il percorso, mirato a collegare i risultati delle ricerche sui consumi di droghe nei setting naturali ai modelli operativi nei servizi, promuovendo innovazione tramite il superamento del modello “malattia” (disease model) focalizzato sulla addiction. Vai alla presentazione.
- Carcere e droghe: un modello formativo per buone pratiche di accoglienza (2012-2015). Dal 2012 al 2015, con il progetto “Carcere e Droghe” l’associazione Forum Droghe ha condotto un’attività volta a individuare/promuovere un modello di formazione per operatori delle dipendenze impegnati in programmi destinati a persone detenute in carcere con problemi di uso/abuso/dipendenza. Vai alla presentazione ed alla documentazione scaricabile.
- Civil Society Involvement in Drug Policy (2017-2018). Il progetto, avviato nel corso del 2017, si propone di eliminare gli ostacoli che oggi impediscono un effettivo coinvolgimento della società civile (SC) europea nello sviluppo e implementazione delle politiche sulle droghe, sia a livello nazionale, che europeo. Contribuisce all’implementazione della European Drug Strategy e degli Action Plans, e al lavoro che ne deriva per la società civile. Intende migliorare i processi e la qualità degli interventi, e rafforzare l’impatto finale della strategia europea e degli action plan nazionali sullo sviluppo di politiche fondate sulla tutela della salute e dei diritti. Grazie a una SC strutturata e formalizzata, le politiche nazionali potranno meglio contribuire alla riduzione dei danni e dei rischi, sia in ambito sanitario che sociale. Una più strutturata SC contribuirà inoltre alla diffusione capillare dei risultati di ricerca, monitoraggio e valutazione e alla migliore comprensione di tutti gli aspetti inerenti il fenomeno droga e del loro impatto, così da fornire solide basi di evidenza per lo sviluppo delle politiche. Vai alla scheda di presentazione ed ai primi materiali prodotti.